Attualmente non è facile dare una definizione semplice della figura professionale del formatore.
Nella nuova cultura organizzativa questa figura è intesa come un docente che opera in più ambiti e che ha come obiettivo quello di costruire e/o consolidare i legami tra formazione e lavoro, nel qualificare e aggiornare le forze di lavoro. Può essere quindi definito come colui che, attraverso il suo intervento formativo, sviluppa e/o accresce specifiche competenze su un singolo individuo o su un gruppo di essi, facendo leva sulle loro skills.
Va sottolineato che il formatore, a differenza di un professore, per esempio, non agisce sulle competenze teoriche, sul Sapere, ma interviene sul Saper Fare e sul Saper Essere, cercando di rendere il processo il più efficiente e veloce possibile.
Il formatore può assumere più funzioni in quanto il percorso formativo non può essere ridotto alla semplice lezione d’aula, ma anzi prevede diverse fasi che il professionista deve essere in grado di analizzare e gestire. Il percorso formativo prevede:
- un’iniziale analisi dei bisogni formativi;
- una successiva pianificazione degli interventi;
- una definizione delle finalità e quindi degli obiettivi della formazione;
- una progettazione della formazione in relazione alle specificità delle situazioni e dei contesti in cui avverrà l’attività formativa;
- l’attuazione degli specifici interventi di aula;
- la valutazione dei risultati confrontati con i bisogni e gli obiettivi prefissati.
Quali sono quindi le competenze richieste a un formatore?
Il formatore deve sicuramente possedere una buona cultura metodologica-didattica, deve saper individuare il fabbisogno formativo e quindi individuare gli obiettivi, deve essere in grado di elaborare strategie e metodi per poterli raggiungere, deve saper progettare e creare un corso di formazione che porti realmente a sviluppare o incrementare le competenze del singolo o del gruppo.
Una delle competenze fondamentali di cui un buon formatore deve essere in possesso è quella di saper gestire un’aula; infatti il saper analizzare in maniera accurata il fabbisogno formativo, il saper creare e progettare un intervento in maniera perfetta, possono essere vanificati da una cattiva gestione dell’aula, e quindi una cattiva gestione di quei soggetti in cui si vorrebbe innescare un cambiamento, cambiamento che ha come obiettivo l’incrementare o il creare nuove competenze.
Il formatore deve essere in grado, attraverso diverse tecniche, di gestire le obiezioni e le diverse tipologie di partecipanti, deve essere capace di mantenere alta l’attenzione ma anche il grado di apprendimento dei soggetti coinvolti al fine di rendere l’intervento formativo realmente utile e costruttivo.
Il vero Formatore è colui che realmente crede e vuole un cambiamento nelle persone che forma, ed è colui che realmente crede in ciò che fa e che in primis si Forma al fine di volgere i suoi interventi ad un cambiamento concreto e duraturo.
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