LEADERSHIP IN SMART-WORKING: RI-ADATTARSI
Leadership in smart-working: essere in grado di prendere decisioni in condizioni di incertezza per rispondere in modo rapido ai numerosi e continui cambiamenti è una dote che ogni leader dovrebbe avere e coltivare. La capacità di adattarsi al cambiamento appare fondamentale soprattutto in questo momento storico che ha costretto la maggior parte delle aziende a doversi re-inventare e ad adottare una nuova modalità di lavoro: lo smart-working.
Ad oggi, si parla di una terza Rivoluzione Industriale, definita da Rifkin Jeremy l’età del Commons Collaborativo: una rivoluzione digitale che ridelinea modelli e strutture verso piattaforme (tecnologiche e umane) aperte e collaborative.
OLTRE LO SMART-WORKING: IL LAVORO AGILE
Come richiede ogni cambiamento, ci troviamo oggi di fronte al bisogno di cambiare la modalità con la quale ci approcciamo al lavoro. Non si può pensare di utilizzare gli stessi strumenti, lo stesso modo di lavorare semplicemente facendo quello che si faceva prima in azienda ora nelle nostre case.
Quello che ci viene proposto in questo momento è un cambio radicale di prospettiva che viene definito come “modello di lavoro agile”. Il lavoro agile è un approccio esteso, un cambiamento di prospettiva totale delle aziende che non si limita al concetto di smart-working.
Le parole chiave del lavoro agile sono partecipazione, coinvolgimento ed autonomia. Ai lavoratori viene offerta la possibilità di decidere i loro spazi e i loro tempi di lavoro, si opera per obiettivi e non più con orari di lavoro predefiniti, garantendo autonomia e flessibilità e responsabilizzando in questo modo il lavorare.
LEADERSHIP "AGILE" IN SMART-WORKING
A fronte del cambiamento che ci troviamo ad affrontare, ed il nuovo approccio che richiede il lavoro “agile”, anche la leadership deve modificarsi e riadattarsi a questo nuova modalità. Emerge, in questo momento la necessità di coinvolgere e rendere partecipi i lavoratori ma allo stesso tempo di dare maggiore autonomia nel raggiungimento degli obiettivi e nell’esecuzione del compito.
Tema centrale, a cui non è possibile non fare riferimento nel passaggio al lavoro agile è il tema la relazione. E’ di primaria importanza mantenere la relazione instaurata tra colleghi e/o superiori anche all’interno delle aule virtuali perché inevitabilmente si vanno a perdere molte dinamiche di tipo sociale nella condizione di smart-working.
Pensiamo ad esempio alla pausa caffè di 10 minuti a metà mattina, se prima questa poteva essere una fonte di tempo da dedicare alla relazione, ora non lo è più. In questo momento, solitamente, quello che si fa nella pausa di 10 minuti, se si lavora in smart-working è spegnere le telecamere, chiudere il microfono ed allontanarsi dalla stanza. Cosa possono fare i manager, e cosa possiamo fare noi tutti per accorciare le distanze e mantenere le relazioni sociali?
CONSIGLI PRATICI PER UNA LEADERSHIP IN SMART-WORKING
- Utilizzare i momenti di pausa per condividere aspetti non lavorativi con i propri colleghi, non allontanarsi e spegnere le telecamere, ad esempio, nei momenti di pausa.
- Avere una pianificazione condivisa: condividere calendari in modo che tutti sappiano chi sta facendo una determinata attività. Utilizzare le numerose applicazioni condivise per programmare i meeting, condividere file in modo che tutti possano averli sempre a disposizione.
- Abbinare un volto ad un indirizzo e-mail: anche se potrebbe sembrare banale per mantenere le relazioni occorre utilizzare qualsiasi strumento che possa accorciare le distanze.
- Fornire feedback costanti: quando ci si trova a lavorare di persona basta un secondo per ricevere o dare un feedback, “cosa ne pensa?” “ottimo lavoro proceda pure”. In differita questo scambio può diventare più complesso ed impegnativo, occorre comprendere se è il momento adatto per richiedere un feedback, strutturare una mail ecc. Inoltre, questo processo non avviene contemporaneamente, dunque nello stesso momento: potrebbe essere che il team-leader al momento sia occupato in altro e non abbia tempo da dedicare al lavoratore che chiede un parere su ciò che ha svolto. L’esito? Il lavoratore si sentirà in balia degli eventi: “Procedo rischiando di buttare il mio tempo oppure mi fermo con il lavoro?”. Dunque, a fronte di queste osservazioni è fondamentale che i feedback costanti non siano rimandati. Questo darà la possibilità ai lavoratori di sentirsi attivi ed allo stesso tempo di “essere sulla via corretta” allontanando sentimenti di frustrazione.
- Impostare le aspettative individuali e di gruppo proprio come farebbe nel caso del tradizionale lavoro in ufficio.
- Programmare colloqui individuali attraverso videochiamate in modo da lasciare uno spazio di confronto aperto, in cui “vedersi” per eliminare tutti i problemi che possono insorgere dall’interpretazione di un messaggio scritto nel quale vengono a mancare alcuni segnali importanti del linguaggio para-verbale (es. tono della voce).
- Far circolare le informazioni in modo veloce ed efficiente utilizzando uno strumento virtuale di tipo condiviso.
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