Alla Ricerca del team: strategie di ricostruzione in Emergenza Sanitaria

strategie di ricostruzione
Teamwork

Strategie di ricostruzione: introduzione

L’emergenza sanitaria causata dal coronavirus ha avuto numerose conseguenze sul piano socioeconomico, tra cui rientrano anche le trasformazioni del mondo lavorativo. Le grandi crisi portano con loro grandi cambiamenti e il covid-19 ha senza dubbio confermato questa realtà: le modalità di lavoro hanno subito potenti modifiche e le organizzazioni, ad oggi, si scontrano con la complessità, l’incertezza, l’ambiguità e sfide continue.

Ripensare al lavoro come strategia di ricostruzizone

Di fronte a tutto ciò bisogna ri-pensare al lavoro in un’ottica totalmente nuova e rispetto a varie dimensioni. La pandemia ha smantellato i concetti di spazio e di tempo, se prima lavorare voleva dire recarsi fisicamente in un luogo specifico, in determinati orari, ora è possibile lavorare da casa, a distanza, secondo della modalità di lavoro flessibile. Per molti è stato un duro colpo non poter più frequentare l’ambiente fisico di lavoro, che rappresentava uno spazio naturale di aggregazione, in grado di alimentare e mantenere vivo il senso di appartenenza ad un gruppo e più in generale all’organizzazione.

Bisogna quindi ri-definire lo spazio e il tempo, così come ri-pensare ai ruoli, alla comunicazione, alle relazioni tra le persone e alla leadership; condividere poi questi ripensamenti con tutti i lavoratori per aiutarli ad affrontare il cambiamento e le emozioni ad esso associate e fondare una diversa mentalità basata su nuove competenze.

RICOSTRUIRE IL TEAM

Quanto visto implica un lavoro costante e profondo di ricostruzione del team di lavoro, definito come un insieme limitato di persone, interdipendenti, con la consapevolezza della loro unità sovraindividuale, interagenti in un certo periodo e in un dato spazio, legate da un senso di appartenenza con valori, norme e ruoli dichiarati, negoziati e condivisi, impegnate a raggiungere un risultato scelto o un mandato assegnato attraverso lo svolgimento di un compito con un metodologia di lavoro comune e motivate da interessi professionali o aziendali.

Restare al passo con il cambiamento nella strategie di ricostruzione

Ricostruire il team non è una alternativa ma un’esigenza per restare al passo con il cambiamento; spesso le strategie non sono universali, adattabili ad ogni contesto e quindi non è efficace usare vecchie strategie, seppur risultate funzionali, per nuovi problemi.

In primo luogo, ricostruire un team significa concentrarsi sulle relazioni lavorative che sono cambiate nel momento in cui è diventato impossibile coltivarle direttamente in uno spazio fisico. Le dinamiche coinvolte sono multiple poiché si tratta sia di relazioni tra pari, quindi tra colleghi che ricoprono ruoli con responsabilità simili sia di relazioni con superiori che si posizionano ad un livello gerarchico più alto. Tutte queste relazioni si sono spostate attualmente sul piano virtuale e della distanza fisica, pertanto ricostruire un team implica insegnare ai lavoratori nuove modalità comunicative, relazionali ed organizzative che sappiano rispondere al meglio alle necessità dettate da questo nuovo contesto.

RI-COSTRUIRE VS COSTRUIRE

Avviare un processo di team re-building significa mettere in atto un processo, che in alcuni casi vede coinvolto un insieme di persone anche ampio, più impegnativo di quanto succede con il team building, ossia con la costruzione di un team di lavoro a partire da zero, tramite un insieme di tecniche e attività.

Alla luce dell’emergenza sanitaria non è tanto richiesto di costruire dei nuovi team quanto di ricostruire team già esistenti e in difficoltà a seguito delle nuove modalità di lavoro. In questi team le persone si conoscono già, a volte persino in maniera approfondita, poiché lavorano insieme da tempo; ci si trova di fronte a dinamiche relazionali piuttosto consolidate che necessitano di un cambiamento.

I lavoratori, tuttavia, tendono a resistere al cambiamento, che per quanto elemento inevitabile della vita organizzativa, è fonte di stress poiché rompe un equilibrio esistente e molte volte sicuro e induce timore nel futuro. Durante un team re-building bisogna quindi lavorare su questo ostacolo in modo da favorire nelle persone una accettazione del cambiamento stesso.

STRATEGIE DI RICOSTRUZIONE: COSA SI DEVE FARE?

Nella pratica per promuovere una trasformazione bisogna sicuramente verificare che tra l’agente del cambiamento e i destinatari ci sia un rapporto positivo e basato sulla fiducia che porti a credere che non si verrà penalizzati dal cambiamento.

Nuove competenze

In termini concreti, inoltre, è utile fornire nuove competenze, come ad esempio doti di self-management e di autonomia decisionale, fondamentali dal momento che il lavoratore si trova quotidianamente nella condizione di dover lavorare senza la presenza fisica del superiore e la possibilità di interpellarlo faccia a faccia. A tal proposito devono essere ri-definiti i concetti di delega e controllo: se da un lato lavorando da soli, a casa, aumenta l’autonomia del lavoratore e il manager delega a quest’ultimo responsabilità e compiti differenti rispetto a prima, dall’altro lato egli deve evitare che il lavoratore si senta solo e abbandonato, continuando a fornire aiuto e feedback dove richiesto.

Comunicazione e collaborazione

Non va dimenticato di incoraggiare la comunicazione e la collaborazione, sfruttando al massimo le potenzialità dei mezzi informatici è possibile indire delle riunioni per poter chiedere consigli o pareri agli altri, farsi aiutare, esprimere delle problematiche; in questo modo si cerca di mantenere attiva la coesione del team.

Per finire bisogna trasmettere capacità di definire il contesto di lavoro, oltre i vincoli orari e spaziali, in questo nuovo mondo dai confini più flessibili, talvolta forse poco chiari. È indispensabile che tutti interiorizzino un orientamento agli obiettivi, ossia il fatto che si lavora, indipendentemente dal luogo, nell’ottica di raggiungere, entro certi tempi, determinati fini organizzativi; questo presuppone d’altro canto che il lavoratore sia motivato e si riconosca negli obiettivi stessi, per accrescere questo sentimento è utile farlo partecipare alla loro definizione.

CONCLUSIONI SULLE STRATEGIE DI RICOSTRUZIONE

In conclusione, il momento storico che stiamo vivendo ci ha obbligati a ri-pensare al lavoro e a molti degli elementi che lo compongono, in particolare il fatto di dover lavorare lontano dal luogo fisico e concreto in cui ci si è recati fino a pochi mesi fa. Tutti questi cambiamenti generano preoccupazione e confusione nelle persone, ragione per cui è indispensabile aiutare i lavoratori a sviluppare un nuovo modo di pensare al lavoro e nuove conoscenze e competenze per affrontarlo. È necessario che vengano progettate e attuate delle strategie e delle attività che permettano ai team di lavoro di riprendersi e ricostituirsi secondo una nuova prospettiva che con molta probabilità ci accompagnerà anche in futuro.

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