Dalla psicoterapia alla psicologia del lavoro: quali punti d’incontro?

Psicoterapia e Psicologia del lavoro
Dalla psicoterapia alla psicologia del Lavoro

In data 15-01-2021, all’interno di EvoForm Consulting, abbiamo affrontato il tema “Psicoterapia e Psicologia del lavoro. Quali punti di incontro?”.

Attraverso la presentazione di alcuni tra gli approcci terapeutici più conosciuti, ci siamo soffermati sull’origine dei modelli proposti e sugli aspetti caratteristici che maggiormente riescono ad influenzare il percorso di psicoterapia.

A partire, quindi, da quei fattori definiti “aspecifici“ poiché ravvisabili all’interno di ogni percorso di psicoterapia, a prescindere dalla cornice teorica contemplata dello specialista, abbiamo sottolineato ancora una volta il valore fondamentale rappresentato dalla relazione instauratasi tra terapeuta e paziente.

Se le differenze tra un orientamento e l’altro sono spesso evidenti, sia nei termini della teoria di personalità che nelle metodologie adottate, l’esperienza condivisa tra paziente e terapeuta si rivela sempre e comunque cruciale.

Ma, in quale modo possiamo collegare la psicoterapia alla psicologia del lavoro?

Lo studio e il supporto alle persone che vivono o sperimentano in modo circoscritto un momento di difficoltà, ci permettono di meglio comprendere non solo chi ci è davanti ma ci permettono anche di capire e valutare più consapevolmente il tipo di relazione che stiamo intrattenendo con l’altro, informandoci sugli aspetti meno visibili dell’interazione nonché sugli aspetti che, più o meno volutamente, ci riguardano direttamente (pregiudizi, proiezioni, reazioni emotive…).

La sfera lavorativa risulta essere, quindi, un contesto ambientale e relazionale che contribuisce fortemente al benessere dell’individuo e alla sua qualità di vita. A questo proposito il legame tra psicoterapia e psicologia del lavoro, ambiti apparentemente distanti, risulta essere molto più stretto di quanto si possa pensare e immaginare. La psicoterapia può essere usata come strumento di relazione e di cambiamento anche nel mondo del lavoro.

Quali sono i punti d’incontro tra psicoterapia e psicologia del lavoro? 

Alcuni esempi tipici di applicazione sul campo lavorativo, in base all’orientamento psicoterapeutico, possono essere:

  • L’orientamento sistemico-relazionale, il quale si pone come obiettivo principale quello di ripristinare l’equilibro perso tra il paziente e l’ambiente in cui è inserito. È interessante vedere come la psicoterapia sistemico relazionale sia diffusa nei servizi di salute pubblica, scuole e aziende a conduzione famigliare. In particolare, nelle aziende a conduzione famigliare vi sono forti connessioni tra dinamiche affettive ed economiche rivolte ad un guadagno e quest’ultime segnano la storia della famiglia stessa. Lo psicoterapeuta può, quindi, dopo aver compreso le dinamiche e i molteplici punti di vista, supportare il processo di armonizzazione della dimensione affettiva e della dimensione socioeconomica, cercando di accompagnare nel processo di cambiamento il nucleo famigliare. 
  • L’orientamento gestaltico vede l’individuo e l’ambiente come un’entità unica ed in continua interazione dove la finalità ultima della psicoterapia stessa consisterebbe nel ripristinare il contatto perduto con l’ambiente. Questo orientamento è stato applicato sia in termini di coaching, dove si prediligono le azioni rispetto alle parole nella relazione tra paziente e terapeuta, nelle università e nello stress legato al lavoro. In questi ultimi ambiti la psicoterapia viene messa in azione innanzitutto cercando di capire dove si situi la difficoltà dell’individuo o del gruppo. Se la difficoltà risulta a livello della sensazione si cercherà di portare l’attenzione verso l’interno o l’esterno di quest’ultima, se è presente a livello della consapevolezza si cercherà supportare il paziente ad essere maggiormente cosciente delle proprie difficoltà. Vi è, inoltre, il livello della mobilizzazione delle energie dove si cerca di portare il gruppo o l’individuo a ritrovare la motivazione giusta, successivamente il livello dell’azione consiste nella messa in pratica di comportamenti volti al raggiungimento dei propri obiettivi e infine il livello della conclusione, ovvero basato su feedback e commenti costruttivi.
  • L'orientamento psicodinamico si pone l'obiettivo di comprendere la persona a partire da suoi conflitti inconsci in modo empatico e non giudicante. La relazione diviene essa stessa lo strumento principale che terapeuta e paziente condividono nel percorso psicoterapeutico. Dall'analisi del transfert al controtransfert fino all'attenzione posta nei confronti delle resistenze messe in atto dal paziente, si giunge ad una più chiara consapevolezza di sé e del proprio modo di rapportarsi agli altri. La gruppo-analisi, prospettiva di ricerca clinica che assume come base il gruppo per sviluppare proprio da esso la propria teoria e tecnica dove l'individuo viene concepito come in stretta interazione con il mondo che lo circonda. 
  • L’orientamento cognitivo-comportamentale viene applicato in ambito organizzativo, ad esempio, attraverso il coaching. Si basa sulla facilitazione nella realizzazione degli obiettivi del proprio utente. La finalità principale è favorire l’insight del gruppo o dell’individuo il quale viene stimolato attraverso un dialogo interno continuo. Questo approccio si concentra principalmente sulla dimensione temporale presente e futura per incentivare la motivazione, la consapevolezza e la messa in atto di azioni. Tramite la relazione e il continuo scambio l’utente riscopre se stesso e le energie per realizzare i propri piani e raggiungere gli obiettivi prefissati, iniziando così un percorso di cambiamento volto aumento la propria soddisfazione personale e la stessa performance lavorativa. I tre elementi fondamentali su cui si basa questa applicazione sono: la definizione della situazione, degli obiettivi e delle azioni da mettere in atto per raggiungere i traguardi prefissati.

Conclusioni

L’attività lavorativa è parte integrante della vita di ciascuno, non è possibile scindere tale attività dalla personalità e dal vissuto della persona, possedere quindi una visione approfondita dell’uomo e, soprattutto, di noi stessi in quanto punto di partenza per comprendere l’altro, diviene oggi fondamentale all’interno di un qualsiasi processo lavorativo in cui l’obiettivo è determinato dal valore umano.

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