Martedì 2 Febbraio abbiamo tenuto un webinar sul Benessere organizzativo, un tema molto vasto e importante che racchiude al suo interno molti aspetti legati alla psicologia del lavoro e delle risorse umane. Il Webinar è stato condotto da Claudio Catalano, Psicologo e Direttore di EvoForm Consulting, e la Dottoressa Priscilla Cuda.
IL BENESSERE
Innanzitutto, bisogna capire il significato della parola “benessere”. Secondo la Commissione Salute dell’Osservatorio europeo sui sistemi e politiche per la salute la definizione di benessere è “lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”
Ciò significa che il benessere non è il contrario di malessere: non è solo non avere e non sperimentale malessere». Nell’ottica societaria in cui siamo inseriti il benessere è inteso in termini di potenziamento delle persone.
Non si parla solo di star bene ma di poter esprimere il proprio potenziale nella società, quindi trasformare il proprio stare bene in qualcosa di concreto, che è una buona prestazione conseguita tramite il raggiungimento del proprio potenziale.
BENESSERE ORGANIZZATIVO
Ora dopo aver introdotto il concetto di benessere possiamo applicarlo al mondo delle organizzazioni.
Il benessere organizzativo è infatti la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che operano al suon interno sul piano fisico, psicologico e sociale.
Benessere fisico
Per benessere fisico si intendono tutti gli elementi che impattano sulla salute fisica come l’ambiente di lavoro, l’illuminazione e l’ergonomia.
Benessere psicologico
Il benessere psicologico comprende la salute mentale quindi evitare o limitare lo stress, ma anche promuovere aspetti come la motivazione, la soddisfazione lavorativa e la crescita personale, e anche promuovere valori condivisi tra azienda e dipendenti. Tutti questi elementi aiutano il dipendente difendendolo dal fenomeno dello stress, e lo aiutano nel migliorare la prestazione lavorativa.
Benessere organizzativo e relazioni con i colleghi
Infine, dal punto di vista sociale bisogna porre attenzione alle relazioni con i colleghi, i collaboratori, i superiori. Ma non solo, bisogna cercare di instaurare un senso di appartenenza all’azienda nel dipendente.
La persona sperimenta una condizione di benessere quando individua un’armonia tra ciò che è, ciò che fa e ciò che prova in azienda.
Molte persone si trovano a fare un lavoro che non gli stimola e che è solo una fonte di reddito, quindi magari è difficile trovare un elevato livello di impegno, però si può lavorare su altre caratteristiche. Ad esempio, un operaio che non si trova soddisfatto sul lavoro potrebbe dare un significato ed un senso a quello che fa in quanto lavora con prodotti ecosostenibili. Quindi è importante portare avanti dei valori condivisi tra dipendenti e azienda.
Equilibrio tra vita lavorativa e vita personale
Un altro aspetto molto importante relativo al benessere è quello del work-life balance ovvero l’equilibrio tra la vita lavorativa e la vita personale. Tutti dovrebbero avere la possibilità di scegliere se dedicare del tempo a se stessi piuttosto che al lavoro, specie chi ha famiglia ha bisogno di più tempo poiché avere un figlio richiede molto tempo e bisogna riuscire a coniugare quindi il lavoro con la famiglia. Chi riuscirà a farlo a seconda delle sue richieste, e a seconda anche delle richieste del suo lavoro, vivrà in uno stato maggiore di benessere.
BENESSERE ORGANIZZATIVO: I VANTAGGI PER LE AZIENDE
Il benessere è importante, però alle aziende e specie a molti manager, può non importare del benessere dei dipendenti, ed essendo loro nella posizione di poter decidere come impostare l’azienda potrebbero avere idee diverse a riguardo. Ma il benessere organizzativo non è fine a sé stesso, alla salute e al benessere dei dipendenti ma è volto anche al benessere dell’azienda in termini di guadagni, per questo chi investe sul benessere della propria azienda e dei propri dipendenti migliora la produttività dell’azienda (con gli interventi giusti ovviamente).
Di conseguenza se si parla di benessere in termini di guadagni, di aumento di produttività dell’azienda e aumento di fatturato, chiunque potrebbe interessarsi all’argomento e iniziare a vedere come possono promuovere il benessere dei propri dipendenti con lo scopo di avere dei vantaggi.
Alcuni dei vantaggi sono: maggiore produttività, migliore qualità del lavoro svolto, meno turnover, meno assenteismo, recruiting favorito, valorizzazione del brand e dell’immagine. Tutto ciò, aumenterà il guadagno dell’azienda.
EMPOWERMENT
Per comprendere come promuovere il benessere all'interno di un’organizzazione, è fondamentale chiarire anche il significato dell’espressione empowerment.
Si tratta di un processo attraverso il quale è possibile liberare il potenziale degli individui, sia personale che professionale, e quindi si riescono a raggiungere gli obiettivi rilevanti per sé stessi e per l’azienda, con piena soddisfazione.
Come dicevamo all’inizio, per benessere si intende la possibilità di sviluppare il proprio potenziale, l’empowerment consiste proprio in questo.
Il contributo dei dipendenti e dei collaboratori è centrale, ma affinché si sentano realizzati e generino allo stesso tempo valoreperl’impresadevono poter esprimerein libertà il proprio potenzialeprofessionale e personale.
WELFARE E WELLNESS ORGANIZZATIVO
Alcune aziende, specie le multinazionali, per promuovere il benessere all’interno della loro azienda hanno adottato una serie di iniziative di welfare organizzativo, che sono appunto delle iniziative aggiuntive allo stipendio che si basano sulla gestione dell’orario (come orario flessibile, smartworking…), rimborsi spese (convenzioni mediche…) e offrire servizi all’interno dell’azienda (Yoga, palestra, asili nidi…).
Alcuni esempi di queste iniziative sono Luxottica, Banca Intesa-San paolo, Novartis, che sono aziende che al loro interno offrono corsi di yoga, una pratica che migliora il benessere fisico e aiuta a rilassarsi combattendo lo stress.
Un altro esempio viene dalla Tetra Pak, una multinazionale svedese che produce confezioni per prodotti alimentari, che dispone di un asilo nido e id percorsi di counseling per favorire il temporaneo distacco, dal lavoro e la successiva ripresa dell’attività lavorativa da parte delle neomamme.
NARRAZIONE: SCRITTURA ESPRESSIVA
La scrittura espressiva è un esempio di uno strumento per promuovere il benessere riducendo lo stress, può essere usato anche in ambito lavorativo. È uno strumento a costo zero ed efficace, come ci dicono alcuni studi. Il creatore di questo strumento è Pannebaker, professore di psicologia dell’università del Texas.
Ha dimostrato come lo scrivere di eventi quotidiani o traumatici, per almeno 20 minuti, 4 giorni consecutivi riduca notevolmente i livelli di stress delle persone. Se volete approfondire il tema Nel libro Expressive Writing: Words That Heal, Pennebaker fornisce indicazioni su come analizzare quello che si è scritto alla fine dell’esercizio su come orientare l'esercizio successivo perché sia più efficace.
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