Che cosa significa apprendere? E quali significati può assumere questa domanda per i sempre più numerosi adulti che rientrano in formazione?
Cambiamenti nella domanda di lavoro: l’impresa
Per comprendere le motivazioni che hanno portato gli organismi internazionali ad interessarsi in modo così assiduo e unanime all'educazione permanente a partire dagli anni novanta del secolo scorso, occorre ricostruire il contesto socio-economico in cui tutto ciò ha avuto luogo.
A partire dalla fine del XX secolo, da una pluralità di prospettive si inizia a evidenziare una serie di differenze tra la società che si sta delineando nel mondo occidentale rispetto a quelle precedenti.
Cambiamenti della società e soft skills
Un primo elemento sono i repentini cambiamenti della nostra società come grandi processi di mondializzazione economica, scientifica e l’evoluzione tecnologica che ridisegnano la condizione dell’essere adulti nel proprio tempo e determinano trasformazioni delle condizioni di lavoro e della vita in generale.
Rispetto alla domanda di lavoro, da parte delle imprese assistiamo ad una diminuzione delle richieste di lavoro manuale e poco qualificato e parallelamente ad un aumento di richieste di figure professionali qualificate. Tutto ciò accompagnato dalla presenza di strumenti digitali che consentono una riduzione dei tempi di lavoro, una diminuzione del personale utilizzato e possibili nuove forme di instabilità lavorativa.
Evoluzione del mondo del lavoro
Le ricerche e le pubblicazioni sull’evoluzione del mondo del lavoro concordano sull’esigenza di un’elevata qualificazione delle risorse umane e questo fa si che si assista ad una maggiore partecipazione degli adulti che si iscrivono a corsi universitari o professionali pur continuando, nella maggioranza dei casi, a svolgere la propria attività lavorativa.
L’importanza delle soft skills o competenze trasversali e il necessario cambiamento in campo educativo e formativo
Di fronte a queste condizioni si pone in generale il problema dell’educazione e nello specifico della formazione degli individui perché il miglioramento dell’occupabilità – costrutto che non si riguarda solo chi si affaccia per la prima volta nel lavoro ma anche chi già lavora o che vuole ricollocarsi - è strettamente legato al miglioramento della didattica.
La questione porta alla necessità di operare un cambiamento in campo educativo e formativo: da un insieme di azioni orientate all’acquisizione di abilità strumentali e tecniche, a pratiche e processi di sviluppo delle competenze di natura complessa che richiamano capacità quali la riflessione, la proattività del pensiero e pensiero critico.
Tecnhical skills e soft skills
Questo porta a non considerare in forma separata tecnhical skills e soft skills perché si pongono contemporaneamente, all’interno dei vari ambienti lavorative, esigenze di capacità tecniche e capacità legate alla persona. Anche per questo, nella selezione del personale, addetti alle risorse umane che, in generale dedicano pochi minuti alla lettura di un curricuulum vitae, prestano un’attenzione crescente verso il percorso esperienziale (ad esempio, volontariato, viaggi, attività sportive, esperienze di lavoro…) in cui la persona potrebbe avere dato prova di sé.
Soft skills e competenze trasversali
Diventa importante l’acquisizione, in tutte le professioni, di competenze definite come trasversali. Esse appaiono riconducibili a capacità di problem solving, di lavorare in team (tra le competenze più ricercate non solo nelle grandi ma anche piccole aziende), comunicare, creare e mantenere relazioni, apprendere in maniera continuativa.
La tradizionale nozione di “figura professionale”, usata per descrivere il sapere legato al lavoro, diventa inadeguata rispetto invece a quella di “ambito di attività” che aiuta a comprendere il luogo di lavoro in cui la persona svolge la sua mansione, in cui le competenze sono connesse tra loro.
Competenze richieste in azienda
I dirigenti d’azienda hanno arricchito, attraverso varie interviste rilasciate, la riflessione sulle competenze oggi richieste dalle imprese suggerendo ulteriori dimensioni da esplorare:
- la dimensione dell’etica del lavoro: coerenza e adesione ai valori propri dell’azienda che determina orgoglio di appartenenza;
- la dimensione della resilienza: riferita a tutti i lavori che richiedono, al di là della fatica fisica, un complementare impegno psicologico unito alla capacità di affrontare lo stress;
- la dimensione relativa alla capacità di “gestione del conflitto”: risorsa in grado di trasformare le inevitabili diversità di opinioni in elemento produttivo e costruttivo.
- dimensione relativa alla gestione degli “imprevisti”: fa riferimento all’ampia flessibilità rispetto a mansioni e ruoli e la necessità talvolta di cambiare, nel corso della propria vita, il proprio bagaglio di professionalità.
Chi ha detto che l’età adulta coincide come fase conclusiva e termine dello sviluppo?
Si palesa invece come una figura stagliata in un suo tempo e in uno spazio di percorso-sfondo, caratterizzato da possibilità di cambiamenti evolutivi, da peculiari potenzialità cognitive, affettive, espressive. Alto è il rischio di essere spettatori passivi del mondo e di vivere ingabbiati da forme di omologazione culturale.
L'apprendimento e la società della conoscenza sono concetti profondamente interconnessi. In un ambiente sociale caratterizzato da alta imprevedibilità, che vede un numero sempre crescente di connessioni su scala globale e, al tempo stesso, una forma sempre più liquida dei legami, l'individuo necessita, per orientarsi, di conoscenze altrettanto flessibili, dinamiche e capaci di dialogare con contesti sempre più ampi. Le conoscenze acquisite non possono essere valide una volta per tutte, dunque l'apprendimento si esercita di continuo in una popolazione di “soggetti in apprendimento permanente”.
Per concludere… definiamo i concetti fondamentali dell’apprendimento
Apprendimento lungo tutta la vita
Riguarda la dimensione della durata dell'apprendimento. L’idea dell’apprendimento come processo circoscritto alle prime fasi della vita è superata. L’apprendimento è un processo dinamico e continuo, che può interessare tutte le età della vita. Finché siamo vivi possiamo imparare. La formazione diventa permanente, intesa sia nel senso di formazione professionale ricorsiva, sia nel senso più ampio di formazione e sviluppo della persona durante tutto il corso della sua esistenza.
- Lifewide Learning
Apprendimento in ogni contesto
Riguarda la dimensione spaziale dei luoghi dell'apprendimento.
L’apprendimento è un processo diffuso, che può accadere in ogni contesto. Si supera l’idea che possa accadere solo nei luoghi tradizionalmente deputati all’educazione (scuola, famiglia, chiesa, ecc..). Si valorizzano tutti quei contesti e quegli ambienti in cui si apprende e di può apprendere ad apprendere, fino a valorizzare il macro-contesto rappresentato dalla vita stessa, come laboratorio evolutivo.
- Lifedeep Learning
Apprendimento profondo
Riguarda la dimensione della profondità dell'apprendimento.
L'apprendimento torna a occuparsi dei valori e delle qualità più profonde, che orientano la vita e la rendono pienamente umana nel senso più alto del termine. Riguarda l’educazione interiore in un’ottica rispettosa della persona, della sua esperienza e del significato che essa stessa gli attribuisce. Si supera l’idea di una formazione di superficie, limitata all’istruzione o alla formazione professionale di tipo tecnico a favore del recupero della pienezza del significato storico dell'educazione come accompagnamento allo sviluppo della persona.
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