di Giulia Casiraghi
Generazione Z e azienda danno talvolta l’impressione di procedere lungo due linee parallele che non si incontreranno mai. E che se mai dovesse accadere, contro ogni teorema, si scontrerebbero. O forse no?
Inevitabilmente le aziende si troveranno a confrontarsi con i giovani di questa generazione. Non la possono ignorare: è il futuro, che piaccia o no. Da parte nostra, però, noi giovani della generazione Z non possiamo non considerare che la realtà aziendale, con tutte le sue criticità, è una tappa quasi obbligatoria nel percorso professionale di ognuno. Più o meno direttamente, infatti, tutti prima o poi ci imbatteremo in una realtà aziendale.
Come possiamo venirci incontro pacificamente? Lo abbiamo scoperto durante il webinar organizzato da EvoForm Consulting il 19 marzo 2021.
Generazione Z e azienda: dalle criticità i punti di incontro
Il valore della formazione per la generazione Z
Spesso capita che la generazione Z abbia la percezione che l’azienda voglia assumere giovani con esperienza. Ma come possiamo conciliare lo studio con l’esperienza lavorativa? Se abbiamo appena conseguito un diploma di laurea, difficilmente saremo riusciti ad acquisire le competenze necessarie a rispecchiare appieno un certo profilo professionale.
Ci piacerebbe, quindi, che l’azienda ci vedesse come una risorsa su cui investire, da formare e preparare, per affrontare al meglio ciò che la realtà aziendale richiede. Sappiamo che ci sono aziende lungimiranti che hanno cominciato da tempo a investire nel futuro. Proprio per questo vorremmo che questo modello positivo fosse diffuso a più ampio raggio. Del resto, chi non investe nel futuro, prima o poi è destinato al fallimento. E questa è una certezza.
Le soft skills
Siamo consapevoli del fatto che il mondo del lavoro sia incerto e la concorrenza spietata. Una delle strategie per migliorare la nostra employability, dunque, è allenare le soft skills e svilupparne sempre di nuove. Abbiamo la conferma, infatti, che le aziende ricerchino queste caratteristiche. È importante, però, che da parte nostra si abbia la consapevolezza di quali siano le nostre competenze. Mai sottostimarsi, ma mai sopravvalutarsi: la sincerità premia sempre.
Competenze digitali della generazione Z
La generazione Z è nata col digitale ed è piuttosto abile a destreggiarsi tra le nuove tecnologie. Per questo motivo le aziende ricercano giovani che siano in grado di insegnare loro a usare strumenti che saranno (e già sono) il futuro. Oltretutto, ci sarebbe uno scambio equo di conoscenze tra l'azienda e la nuova generazione. Insomma, guadagnerebbero entrambe le parti.
Le caratteristiche del candidato ideale
Generazione Z e azienda sembrano d’accordo sulle caratteristiche che il candidato ideale dovrebbe avere: creatività, curiosità, fame di conoscenza, responsabilità, fiducia. Che la nuova generazione sia più interessata a vedere riconosciuto il proprio operato, anche se a scapito del guadagno economico, potrebbe essere un altro punto d’incontro. Sempre che, come si accennava prima, l’azienda sia lungimirante e decida di investire – nel lungo termine – nella formazione delle risorse giovani.
Strategie per colpire l’azienda e fare la differenza
Un ultimo punto di accordo tra generazione Z e azienda riguarda il come differenziarsi dalla concorrenza. Presentare solo il CV, infatti, non basta più. Secondo l’azienda non è sintomo di vero interesse da parte del candidato. Per questo motivo, le aziende apprezzano molto chi allega una lettera motivazionale, che permette al candidato di mostrare il suo interesse all’azienda. Insomma, è una strategia premiante a tutto vantaggio della generazione Z.
Generazione Z e azienda, la futura collaborazione
La speranza è che, in futuro, i punti di incontro aumentino sempre di più, creando un rapporto stretto di fiducia e rispetto reciproci. Intanto, però, questi sopra descritti possono essere un buon punto di partenza per iniziare a costruire una relazione vantaggiosa tanto per le aziende quanto per la generazione Z.
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