Il Fattore Umano e la Sicurezza sul Lavoro

Sicurezza sul lavoroNegli ultimi decenni le tutele in fatto di sicurezza sui luoghi di lavoro hanno subito un incremento notevole, grazie sia alle tecnologie rese disponibili (si pensi all’automazione dei macchinari) che all’attenzione da parte delle autorità competenti, come previsto dal D. Lgs. 81/08. Nonostante ciò, continuano a verificarsi moltissimi infortuni ogni giorno.

Come mai succede questo?

Pur attuando tutti i sistemi di sicurezza esistenti, risulta comunque impossibile creare condizioni di lavoro prive di rischi. Questi rischi vengono affrontati dai lavoratori: persone che pensano, agiscono in una certa maniera e prendono decisioni. È per questo motivo che è importante affrontare il tema della sicurezza sul lavoro analizzando quello che noi chiamiamo il “Fattore Umano”.

Per comprendere a cosa si fa riferimento parlando di Fattore Umano, è importante distinguere tra infortunio involontario oggettivo, cioè un evento accidentale che si può verificare, anche nel pieno rispetto di tutte le norme previste, a causa di fattori oggettivi di rischiosità (fattori tecnici, i fattori di tipo ambientale, fattori legati a condizioni di lavoro inadeguate, scarsa manutenzione, ecc), e infortunio per errore umano, del tutto dipendente dal comportamento del lavoratore. Nel campo della sicurezza, il Fattore Umano è causa della maggior parte degli infortuni sul posto di lavoro e risulta, quindi, fondamentale riflettere su questo aspetto.

Fattore Umano

In che modo si sbaglia?

Per quanto il singolo lavoratore possa avere la massima consapevolezza, il massimo rispetto delle procedure e la massima preparazione sulla risposta al rischio, possono capitare imprevisti di tipo fisiologico, quali stanchezza o momentanea perdita di concentrazione. Esistono, però, anche motivazioni in cui la variabile umana è diretta responsabile, quali:

  • La troppa sicurezza in sé e nelle proprie capacità;
  • La fretta di concludere una mansione;
  • La sottostima del rischio;
  • La mancata percezione e/o riconoscimento della situazione di pericolo;
  • Il riconoscimento del pericolo, ma il fallimento nelle scelte decisionali per affrontarlo;
  • Una possibile dimenticanza;
  • Gli errori di esecuzione;
  • Gli errori di pianificazioni;
  • La violazione delle regole o delle procedure;
  • Il conformismo sociale.

Conformismo sociale

Per quanto riguarda il conformismo sociale, esso rappresenta un punto molto spesso trascurato e sottovalutato, e per questo merita una più ampia spiegazione rispetto ai precedenti punti.

In ambito sociale si definisce conformista colui che, ignorando o sacrificando la propria libera espressione soggettiva in modo più o meno marcato, si adegua e si adatta nel comportamento complessivo (idee, comportamento manifesto e regole accettate) alla forma espressa dalla maggioranza o dal gruppo di cui è parte.

In campo di sicurezza è tipico soprattutto dei giovani o di chi entra a far parte di un nuovo gruppo di lavoro: questi soggetti tendono a ignorare le regole e a sacrificare la propria sicurezza in modo più o meno marcato, adeguandosi ai comportamenti pericolosi messi in atto dalla maggioranza, al fine di sentirsi accettato e ben voluto dal gruppo.

In conclusione…

Esistono molti fattori che influenzano i comportamenti dei lavoratori che, inseriti all’interno di un sistema variabile, possono comportare un evento che causa l’infortunio all’individuo stesso o ad altri che stanno lavorando nelle immediate vicinanze o nello stesso momento.

Il nostro obiettivo, tramite l’approccio “Fattore Umano” alla sicurezza, è la sensibilizzazione dei lavoratori, il fargli comprendere i reali rischi a cui sono sottoposti e a fargli adottare comportamenti sicuri, al fine di ridurre il numero degli infortuni.

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