Il webinar tenuto in data 07/07/2020 dalla dott.ssa Ramona Sabella, Psicologa del lavoro, ha trattato il tema dello Smart Working e del Tecnostress ai tempi del Covid-19.
Secondo la legge n.81/2017, lo Smart Working è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzata dall’assenza di vincoli orari e spaziali e da un’organizzazione per fasi, cicli ed obiettivi stabilita mediante accordo tra dipendenti e datore di lavoro.
Le dimensioni dello Smart Working
Sono state individuate quattro dimensioni fondamentali dello Smart Working, su cui ogni partecipante si è collocato: autonomia, flessibilità dell’orario di lavoro, fiducia e work-life balance.
Queste dimensioni dovrebbero caratterizzare lo Smart Working, tuttavia lo Smart Working implementato dalle organizzazioni in questa fase di emergenza ha delle caratteristiche differenti: si tratta di un lavoro agile dell’emergenza.
Cambiano, in questo caso:
- le modalità di attivazione: vengono meno gli accordi tra dipendente e datore di lavoro;
- gli obiettivi: ottenere un bilanciamento tra diritto alla salute e diritto al lavoro;
- i luoghi di lavoro: viene meno l’alternanza prevista da locali aziendali interni ed esterni.
I pro e i contro per il lavoratore agile e l’azienda
Sono stati individuati, in seguito, i pro e i contro per il lavoratore e per l’azienda:
- per il lavoratore, sono emersi come positivi gli aspetti relativi alla riduzione dei costi e tempi di spostamento, la possibilità di ottenere un maggior equilibrio tra vita lavorativa e privata e la possibilità di organizzare meglio il proprio tempo libero; come aspetti negativi, il rischio che i confini lavorativi e privati si sovrappongano e minori interazioni sociali con colleghi e superiori;
- per le aziende, c’è la possibilità di ottenere un abbattimento dei costi, una migliore gestione del tempo e dipendenti più produttivi; tra i contro, investire su nuove tecnologie e riscontrare difficoltà per alcune mansioni specifiche e nella supervisione delle attività. In termini di salute e sicurezza per il lavoratore, sono stati poi individuati tre rischi per il lavoratore agile: oculo visivi, muscolo scheletrici e da affaticamento mentale.
Il Tecnostress e lo Smart Working
L’espressione massima dell’affaticamento mentale è il Tecnostress, uno stato psicologico negativo associato all’uso delle nuove tecnologie. Questa tipologia di stress ha conseguenze fisiologiche, emotive, cognitive e comportali, che impattano negativamente sull’organizzazione comportando minor produttività, turnover, assenteismo e aumento dei costi sociali e medici.
In conclusione…
Sono stati proposti dei consigli utili nella gestione dello Smart Working, da due punti di vista, quello del lavoratore e quello del management. Per il lavoratore, è importante avere una routine: organizzare il proprio spazio fisico di lavoro, fare delle pause, avere una giusta alimentazione e fare attività fisica e restare in contatto con i colleghi; per il management, è importante fornire strumenti efficaci, formare i propri collaboratori, diffondere la nuova cultura aziendale, assegnare obiettivi chiavi e, come suggerito dai partecipanti, dare feedback chiari e frequenti circa le attività svolte.