Il giorno 13 luglio si è tenuto il corso di “Sicurezza sul lavoro: Formazione specifica rischio basso”, della durata di 4 ore.
Questo corso fa parte di un percorso di formazione obbligatoria riservato ad alcuni dipendenti di un’agenzia immobiliare.
Il corso è stato erogato da una Psicologa del lavoro e formatrice presso EvoForm Consulting.
Per le modalità di svolgimento della formazione, la docente si è orientata verso una logica di tipo interattivo, che ha dato la possibilità ai partecipanti di essere coinvolti attraverso il racconto di esperienze ed esempi concreti. Come previsto dalla modalità di partecipazione attiva, sono state realizzate delle attività da far svolgere ai componenti per aumentare il livello di concentrazione e attenzione.
La docente si è soffermata su diversi argomenti, tra i quali: dispositivi di protezione individuali e collettivi, i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, i videoterminalisti e il loro ambiente di comfort, gestione di un incendio sul posto di lavoro e misure di prevenzione.
Stress lavoro correlato
Come ultimo tema è stato trattato lo “Stress lavoro correlato”, perchè con la legge 81/08 è resa obbligatoria la formazione ai lavoratori sul suddetto argomento e la relativa valutazione del rischio. Inizialmente la docente ha proposto un brainstorming sulla definizione di stress, dal quale è emerso un’accezione piuttosto negativa. Successivamente è stato chiesto ai partecipanti se lo stress fosse considerato una malattia o la sua causa; i partecipanti si sono dimostrati abbastanza d’accordo sul ritenere che lo stress sia la causa di diverse patologie che colpiscono sia muscoli e organi del corpo sia la mente.
Si è poi ragionato con i presenti sulla possibilità che lo stress non fosse solo negativo. Pertanto è stato presentato un grafico che mostra tre livelli di stress in relazione alla performance. Tale grafico è di seguito riportato.
Il primo livello è quello denominato “Calm”, dove lo stress e il livello di performance sono minimi. Il livello “Eustress”, stress positivo, è considerato tale perché aumenta le prestazioni e risulta funzionale al raggiungimento delle stesse. Tale livello è meglio spiegato dalla definizione di stress fornita dalla docente, la quale afferma che lo stress è una risposta normale di adattamento alle richieste ambientali ed è simile per tutti gli organismi viventi, infatti ognuno lo percepisce in maniera diversa.
L’ultimo livello, il “Distress”, si caratterizza per essere un’alterazione delle abitudini che avviene improvvisamente. Il lavoratore in questo caso sperimenta una condizione di malessere psico-fisico, una percezione di squilibrio avvertita quando le richieste da parte dell’azienda e dell’ambiente di lavoro sono differenti rispetto alle sue capacità. Dunque è uno stress negativo, disfunzionale al raggiungimento delle prestazioni.
Fra le cause di stress è possibile individuare due macro-aree: quella relativa al contenuto del lavoro e quella sul contesto lavorativo. Per quanto riguarda la prima sono state individuate le richieste eccessive, orari pesanti, elevati carichi di lavoro, carenze infrastrutturali, uso di attrezzature obsolete, ambiente poco illuminato o rumoroso. Mentre nell’ambiente di lavoro è possibile inserire come fonte di stress la mancanza di comunicazione e relazione, carenza di supporto e di sostegno, scarsa definizione di ruoli e di possibilità di carriera, mancanza di leadership e di obiettivi professionali chiari.
In conclusione, la docente ha proposto una riflessione sulla dicotomia tra stress privato e stress lavorativo. I due non possono essere separati e risultano molto pervasivi. E’ possibile però che vengano attenuati nel caso in cui una delle due situazioni risultasse appagante e soddisfacente rispetto all’altra, creando così un equilibrio funzionale per l’individuo. Nel caso in cui i livelli di stress dovessero risultare disagevoli per l’individuo è importante valutare la richiesta per un supporto psicologico da parte di un professionista.